Tel. e Fax. 06.86326449
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confconsumatorilazio@ ALL RIGHT RESERVED 2020
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TUTELIAMO I DIRITTI DEI CONSUMATORI
CONFCONSUMATORI LAZIO
Confconsumatori è un’associazione di consumatori senza scopo di lucro, indipendente da partiti, sindacati, categorie economiche e pubblica amministrazione. La sede nazionale si trova a Parma, dove è nata nel 1976, quando 437 donne organizzarono il primo sciopero dei consumatori in Italia, per fermare la speculazione sul prezzo del Parmigiano. Conta oltre 30.000 associati.
Esprime un componente all’interno del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU), organo rappresentativo delle associazioni dei consumatori e degli utenti riconosciute a livello nazionale, presieduto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy. Inoltre, è associazione di promozione sociale.
FATTURE ENERGIA E TELEFONIA
TRUFFE BANCARIE, POSTALI E ONLINE
COMMERCIO E GARANZIE
Offriamo assistenza dal reclamo alla conciliazione, seguiamo l'intera pratica anche presso le Autorità per l'Energia e per le Telecomunicazioni.
Assistiamo gli utenti in merito a beni e garanzie acquisiti sia di persona che online.
Difendiamo i consumatori anche presso ABF e organismi preposti.
CARTELLE ESATTORIALI E MULTE
DISSERVIZI PER TURISMO E TRASPORTO
Assistiamo gli utenti per la valutazione e l'eventuale impugnazione delle cartelle esattoriali e delle multe
Offriamo assistenza per consulenza ed eventuale contestazione dei disservizi per il trasporto pubblico e il turismo
Truffa bancaria con SMS e telefonata: recuperati 2.200 euro a Roma
Sullo schermo, il numero dei truffatori appariva come quello dell’istituto bancario. L’Abf ha riconosciuto il diritto al rimborso
Roma, 09 ottobre 2024 - Confconsumatori Roma ottiene un nuovo risultato favorevole presso l’Arbitro bancario finanziario (Abf): il collegio ha infatti riconosciuto il diritto al rimborso di 2.200 euro a favore di un consumatore romano vittima di una truffa bancaria commessa attraverso un SMS e una telefonata fraudolenti (tecniche note come SMS spoofing e voice spoofing).
I FATTI – A settembre, l’uomo aveva ricevuto sul cellulare un SMS che lo informava della rilevazione di un accesso anomalo al proprio conto, e lo invitava a cliccare su un link indicato all’interno. Questo SMS appariva autentico, e in perfetta prosecuzione di altri messaggi genuini già presenti nella conversazione con l’intermediario. Più tardi, lo stesso giorno, aveva ricevuto anche una chiamata proveniente da un numero telefonico identico a quello dell’intermediario: al telefono, un sedicente operatore dell’intermediario gli aveva fornito alcune istruzioni da seguire per annullare un pagamento non autorizzato. In realtà, lo stava inducendo con l’inganno a eseguire un pagamento di circa 2.200 euro verso un conto del Lussemburgo. Quando si è reso conto della truffa, l’associato di Confconsumatori ha chiesto il rimborso all'intermediario, ricevendo però risposta negativa. A quel punto, con l’aiuto dell’associazione, ha deciso di promuovere una procedura davanti all’Abf.
LA DECISIONE DELL’ABF – In casi come questo, la normativa prevede che spetti all’istituto bancario l’onere di provare l’attivazione dell’“autenticazione forte”. Valutando gli elementi, l’Abf ha chiarito che l’intermediario non era in grado di dimostrare la corretta gestione della sicurezza durante le fasi di autenticazione necessarie per configurare una carta di pagamento o un ID digitale sul dispositivo dell'utente, e non ha inoltre dato prova dell’invio dei messaggi contenenti le OTP (One Time Password) necessarie per verificare l’identità del cliente e l’effettiva esecuzione dell’operazione tramite il suo dispositivo. Infine, non è riuscito a provare l'attivazione di un sistema di SMS alert.
“L’Arbitro Bancario e Finanziario – ha dichiarato l’avvocato Barbara d’Agostino, Presidente Confconsumatori Lazio – ha nuovamente riconosciuto un principio fondamentale e precisamente la totale assenza di colpa quando si è vittima di una condotta fraudolenta, e ha oltretutto riconosciuto in modo chiaro l’obbligo degli enti, che forniscono servizi di pagamento, di garantire l'autenticazione forte del cliente (Strong Customer Authentication - SCA) richiedendo l'uso di almeno due dei tre fattori seguenti:
1. Conoscenza (qualcosa che solo l'utente conosce, come una password).
2. Possesso (qualcosa che solo l'utente possiede, come uno smartphone).
3. Inerenza (qualcosa che caratterizza l'utente, come l'impronta digitale).
Il Collegio ha riconosciuto che la responsabilità gravava dunque sull’intermediario, e che la vittima aveva diritto a ottenere il rimborso delle somme illegittimamente sottratte”.
I consumatori che necessitano di assistenza possono rivolgersi a Confconsumatori tramite le sedi territoriali elencate qui: www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
Al via il processo MPS IV: udienza il 23 settembre
Confconsumatori in prima linea per assistere i risparmiatori con la costituzione di parte civile
Roma, 29 luglio 2024 – In arrivo una nuova opportunità di ristoro per gli azionisti di banca MPS: dopo i primi processi penali (il terzo ancora in fase di udienza preliminare) si apre un quarto filone relativo ai crediti deteriorati (NPL) tra il 2016 e il 2018. I cittadini potranno anche in questo caso costituirsi come parte civile.
IL PROCEDIMENTO – Si aprirà il prossimo 23 settembre un altro procedimento, che riguarda reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali, nonché falso in prospetto informativo (per sopravvalutazione di crediti NPL) commessi tra il 30.9.2016 e il 12.4.2018. Pertanto, potrà costituirsi chi era titolare di azioni della banca in questo periodo di tempo, anche se comprate prima o vendute nel periodo di tempo stesso.
PERCHÉ COSTITUIRSI PARTE CIVILE – Confconsumatori è nuovamente pronta ad assistere (anche a distanza) i risparmiatori di azionisti che desiderano costituirsi come parte civile nel processo penale, allo scopo di ottenere – in caso di condanna degli imputati – un risarcimento per il danno subito per i reati oggetto del procedimento.
QUANDO FARE DOMANDA – Sarà possibile presentare la domanda di costituzione di parte civile solo per un breve periodo di tempo: la documentazione necessaria deve essere raccolta e depositata entro la data dell’udienza, dunque il 23 settembre 2024. Dopo tale data, non sarà più possibile costituirsi per effetto della riforma Cartabia.
Si invitano, pertanto, gli azionisti interessati a reperire fin da subito la documentazione che, se non già in proprio possesso, potrà essere richiesta alla Banca: oltre ai documenti di identità serviranno, in particolare, la prova di acquisto delle azioni e un estratto conto titoli (o documento equivalente) con cui si possa dimostrare il possesso delle azioni nel periodo 30.9.2016-12.4.2018. Confconsumatori, per assistere i risparmiatori, raccoglierà la documentazione entro il termine ultimo del 16 settembre 2024, al fine di consentire ai propri legali la redazione degli opportuni atti.
A CHI RIVOLGERSI – Gli azionisti interessati o che desiderano ricevere maggiori chiarimenti circa la possibilità di costituirsi parte civile nel processo MPS IV possono scrivere un’e-mail all’indirizzo risparmio@confconsumatori.it oppure rivolgersi direttamente alle sedi territoriali di Confconsumatori della Confconsumatori presenti sul territorio italiano. Tutti i recapiti sono disponibili al link: www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
Gas: da Enel Energia incrementi tariffari
e variazioni contrattuali mai comunicati agli utenti
La società non risponde alla proposta di conciliazione presentata dalle associazioni dei consumatori. Ora partirà una class action contro il colosso energetico
Roma, 11 luglio 2024 – Adusbef, Assoutenti, Casa del consumatore, Codici, Ctcu e Confconsumatori hanno presentato due settimane fa una proposta di conciliazione ad Enel Energia, al fine di espletare la procedura di mediazione di legge prevista per le iniziative inibitorie e di classe, e per evitare il ricorso ad azioni giudiziarie individuali e collettive contro i rincari del prezzo del gas in bolletta praticati dal colosso energetico dalla primavera 2023 sino ad oggi, in particolare con aumenti che raggiungono il 120-130% dei prezzi in precedenza applicati.
Incrementi avvenuti all’insaputa di centinaia di migliaia di utenti che Enel dice di aver informato mediante lettere semplici e comunicazioni mail, mai ricevuti dalle famiglie italiane.
La proposta che tendeva a risolvere la questione una volta per tutte e per tutti gli utenti coinvolti non è stata degnata neanche di una trattativa da parte del colosso energetico. A questo punto per le sei associazioni dei consumatori, riconosciute ai sensi dell’articolo 137 Codice del consumo, non restano che le azioni individuali o collettive.
Pertanto Adusbef, Assoutenti, Casa del consumatore, Codici, Ctcu e Confconsumatori invitano tutti coloro che hanno riscontrato aumenti del gas in bolletta dalla primavera 2023 in poi a rivolgersi agli sportelli delle associazioni per avviare le pratiche volte a tutelare i propri interessi.
Per informazioni è assistenza è possibile rivolgersi agli sportelli territoriali di Confconsumatori (https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/).
Stellantis richiama le C3 per airbag difettoso, ma mancano i ricambi: i cittadini restano “a piedi”
Confconsumatori scende in campo con i suoi sportelli e invoca l’intervento dell’Antitrust
Roma, 29 maggio 2024 – Diverse sedi territoriali di Confconsumatori distribuite tra Emilia-Romagna, Toscana e Sicilia hanno ricevuto le segnalazioni di numerosi consumatori proprietari di Citroën C3 che, nei giorni scorsi, hanno ricevuto una lettera raccomandata di Stellantis che avvisava addirittura della necessità del richiamo della vettura per la sostituzione dell’airbag, fornito dalla società Takata. Nella raccomandata, si invitavano i proprietari delle auto “a sospendere immediatamente la guida del veicolo”.
MANCANO RICAMBI E AUTO SOSTITUTIVE – La comunicazione ha significato l’inizio di un calvario per i consumatori che, ignari, hanno contattato l’officina autorizzata Citroën (Stellantis) di riferimento che – senza nemmeno fissare un appuntamento per la riparazione – gli ha fatto sapere di non disporre dei pezzi di ricambio necessari. La cosa che appare davvero molto grave è che Stellantis non offre neppure il mezzo sostitutivo in attesa della rimozione del pezzo difettoso che, si legge nella lettera inviata dalla società, in caso di incidente è “in grado di provocare lesioni o morte”.
Viste le circostanze, Confconsumatori da oggi in avanti, oltre a inviare al colosso automobilistico – per ogni singola persona che si rivolgerà agli sportelli – un reclamo a mezzo pec, chiederà un intervento urgente da parte dell’autorità Antitrust.
“È impensabile – afferma il presidente nazionale di Confconsumatori Marco Festelli – una condotta simile da parte del più grosso colosso automobilistico europeo: allarma i consumatori, li lascia sostanzialmente ‘a piedi’ e non offre soluzioni”. Il presidente dell’associazione invita pertanto Stellantis a “provvedere a sua cura e spese a fornire una vettura sostitutiva per ogni Citroën C3 da riparare, nonché a rifornire la propria rete di officine dei pezzi necessari per iniziare la campagna di richiamo e sostituzione del prodotto difettoso”.
L’ASSISTENZA – Le persone colpite da questi disagi possono rivolgersi alle sedi territoriali disponibili all’indirizzo www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori
Procedimento Antitrust a carico di Enel Energia,
Confconsumatori chiede di intervenire
«L’azienda restituisca ad ogni utente quanto contestato»
Roma, 29 aprile 2024 – Confconsumatori ha chiesto – ai sensi dell’articolo 10 del regolamento Agcm, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato – di intervenire nel procedimento avviato a carico di Enel Energia per il mancato recapito agli utenti delle condizioni economiche di rinnovo dei contratti di gas e luce.
IL CASO – L’associazione infatti ha ricevuto, tramite i suoi sportelli territoriali e online, oltre 500 famiglie alle prese con bollette energetiche quadruplicate che lamentano l’impennata improvvisa dei costi. Nella richiesta di intervento Confconsumatori ha proposto all’Autorità per la concorrenza e il mercato di ampliare l’indagine anche relativamente alla mancata consegna delle lettere che l’azienda asserisce di aver inviato per posta ordinaria ma mai ricevute dai cittadini, sia in relazioni ai rinnovi contrattuali che alla variazione unilaterale dei costi di energia e gas.
LA TUTELA – Confconsumatori, tramite il presidente nazionale Marco Festelli e la responsabile di settore Carmen Agnello, invita tutti coloro che lamentano casi simili a rivolgersi all’associazione mediante gli sportelli territoriali (https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/) per valutare ogni ulteriore iniziativa sia dinanzi all’Antitrust che dinanzi alla giustizia ordinaria. Confconsumatori confida comunque che Enel Energia, azienda che fornisce un servizio essenziale alla collettività, voglia rivalutare la propria posizione e restituire spontaneamente ad ogni singolo utente quanto viene contestato, rammentando l'inevitabile funzione sociale che un simile colosso non può non esercitare rispetto ai consumatori.
Processo Mps per i crediti deteriorati della banca
Confconsumatori e tutti i suoi associati
ammessi come parti civili
Roma, 29 aprile 2024 – Dopo mesi di discussione, con ordinanza del 22 aprile 2024 il Gup del Tribunale di Milano ha ammesso la costituzione di parte civile di tutti i risparmiatori titolari di azioni associati a Confconsumatori nel processo a Mps per i crediti deteriorati della banca. Una pronuncia che apre la strada – in caso di condanna degli imputati – al riconoscimento del diritto al risarcimento dei danni subìti conseguenti anche alla svalutazione dei titoli azionari Mps.
Inoltre il Tribunale di Milano, ancora una volta, ha riconosciuto come parte civile la stessa Confconsumatori quale soggetto direttamente danneggiato da reati economici e finanziari in quanto associazione chiaramente vocata alla tutela del risparmio e al buon andamento dei mercati finanziari. L’udienza preliminare riprenderà dal mese di maggio: al termine il giudice deciderà se gli imputati sono meritevoli di processo.
«Tuttavia – dichiara Marco Festelli, presidente nazionale di Confconsumatori – è ormai necessario che l’azionista di riferimento della banca, il ministero dell’Economia, intervenga per porre fine all’enorme contenzioso che l’istituto bancario ha con i propri precedenti azionisti e obbligazionisti subordinati, al fine di ripristinare un rapporto sereno tra la banca e il mercato dei piccoli risparmiatori italiani».
Apertura di due nuovi sportelli Confconsumatori
in provincia di Frosinone
Roma 16 aprile 2024, la Confconsumatori Lazio APS ha aperto due nuovi sportelli a Frosinone e provincia.
Responsabile Sportello Avv. Mateo Zemblaku
Tel.: 3493330610
Email: confconsumatorifr@libero.it
Orari: martedì e giovedì 16:30 – 19:00
Responsabile Sportello Avv. Lina Gaetani
Tel.: 3270141338
Email: confconsumatorifrosinone2@gmail.com
Orari: martedì e giovedì 15:00 – 18:00
I responsabili Avv. Mateo Zemblaku ed Avv. Lina Gaetani sono a disposizione degli utenti e consumatori per fornire assistenza e consulenza legale e per la tutela di ogni altro diritto del cittadino al fine di informare, difendere, rappresentare e organizzare i consumatori, gli utenti e i risparmiatori sulle seguenti materie:
Lo scopo e la finalità è sempre lo stesso: stare accanto ai cittadini per informare, difendere, rappresentare e organizzare i consumatori, gli utenti e i risparmiatori.
Diamanti, molti investitori non hanno chiesto
la rivendica dei preziosi
Confconsumatori ricorda i termini della prescrizione
e dell’azione di nullità
Roma, 29 marzo 2024 – Confconsumatori, attraverso le proprie sedi territoriali e lo sportello online, è stata contattata in questi giorni da cinque persone che ad oggi non hanno ancora presentato alla procedura fallimentare della società Idb la richiesta di rivendica dei diamanti nei quali avevano investito e neppure mosso formalmente alcuna contestazione alla banca venditrice.
LA PROCEDURA – Il presidente nazionale di Confconsumatori, Marco Festelli, ricorda a tutti i cittadini che sono stati indotti a investire in pietre preziose rivelatesi poi pessime operazioni, che «è sempre possibile la rivendica dei diamanti alla procedura fallimentare fino a quando non viene chiusa. Qualora poi il cittadino lamenti che l’investimento è stato indotto dalla sollecitazione di una banca, occorre ricordare che l’azione di nullità o annullamento si prescrive in 5 anni, mentre l’azione di responsabilità contro la banca è soggetta a prescrizione decennale. È utile anche sapere – conclude il presidente Marco Festelli – che la prescrizione si interrompe esclusivamente con lettera raccomandata o Pec e che gli eventuali contatti con le filiali bancarie non coprono dalla mannaia della prescrizione».
LA TUTELA – Confconsumatori è a disposizione degli utenti per informazioni e assistenza: è possibile contattare gli sportelli territoriali (https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/).
Privatizzazione di Poste italiane: i consumatori intervengono
in audizione alla commissione
Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera
«Poste separi le attività sociali da quelle commerciali: rischi per la concorrenza»
Roma, 12 marzo 2024 – Sul delicato nodo della privatizzazione di Poste Italiane le associazioni dei consumatori sono state audite oggi in commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati. Nel loro intervento Assoutenti e Confconsumatori hanno rilevato possibili criticità nell’operazione con particolare riferimento al tema della concorrenza e delle ricadute per la categoria degli utenti.
In particolare Assoutenti e Confconsumatori, pur non contestando a priori la scelta della vendita delle azioni detenute oggi dal ministero dell’Economia e delle finanze e allo stesso modo invitando il Governo ad una maggiore prudenza rispetto al processo di cessione sul mercato delle quote, hanno sostenuto oggi dinanzi alla Camera la necessità di una separazione netta tra le attività sociali di Poste Italiane e quelle prettamente commerciali.
«Il momento è maturo – hanno concluso in audizione Assoutenti e Confconsumatori – per ridefinire la struttura di un gruppo strategico come Poste Italiane, individuando le funzioni sociali e istituzionali svolte dalla società anche grazie alla sua presenza capillare sul territorio, e separandole da quelle commerciali come la vendita al pubblico di servizi assicurativi, finanziari, energetici e telefonici, per evitare equivoci sul fronte della concorrenza, alterazioni del mercato a danno di altri operatori e possibili bocciature da parte delle autorità di settore. Ciò anche alla luce dell’altro decreto del Governo, il Dl Pnrr bis, che consentirebbe a Poste di entrare in un servizio essenziale per la pubblica amministrazione come quello fornito da PagoPa».
Marco Festelli, presidente nazionale di Confconsumatori: «Nel caso di cessione di una quota che porti lo Stato sotto il 50% è importante garantire la governance dell’azienda in modo da assicurare i servizi pubblici in maniera trasparente, economica e funzionale agli interessi dei cittadini. Poste è un’azienda troppo strategica per finire in mano privata, anche se parzialmente. Invitiamo il Governo a usare prudenza e a ragionare sull’azienda con una visione organica: se è necessario cedere una quota per esigenze di bilancio, che almeno si mettano sul mercato solo le attività commerciali esercitate in libera concorrenza, come quelle assicurative, la telefonia e la vendita di energia».
Rottamazione quater: nuova proroga nei termini dei pagamenti
Confconsumatori ricorda ai cittadini quali sono le scadenze
Roma, 4 marzo 2024 – Alla fine di febbraio, la Legge di conversione del decreto Milleproroghe ha posticipato a venerdì 15 Marzo 2024 il termine per effettuare il pagamento delle prime tre rate della Definizione agevolata delle cartelle esattoriali, senza oneri aggiuntivi e senza perdere i benefici della Rottamazione quater.
LE SCADENZE - Confconsumatori ricorda che, secondo quanto stabilito dalla norma, i versamenti con scadenza il 31 ottobre 2023 (prima o unica rata) e il 30 novembre 2023 (seconda rata), già slittati in precedenza al 18 dicembre 2023, si considerano tempestivi se effettuati entro venerdì 15 marzo 2024 ovvero, considerando anche i cinque giorni di tolleranza canonici concessi dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, entro il 20 marzo 2024.
Inoltre, entro lo stesso termine, è possibile pagare anche la terza rata e, per le popolazioni dell’Emilia-Romagna, della Toscana e delle Marche colpite dagli eventi alluvionali dello scorso maggio, le prime due rate (in scadenza, rispettivamente, il 31 gennaio e il 28 febbraio 2024, per la Legge n.100/2023).
MANCATO PAGAMENTO - In sintesi, i contribuenti rimasti indietro con il pagamento dei debiti scaduti avranno tempo fino al prossimo 20 marzo per regolarizzarsi, rientrando nel piano di Definizione agevolata conosciuto come Rottamazione quater. In caso di mancata osservanza di queste nuove scadenze, per il contribuente decadranno i benefici della Rottamazione quater: quanto già versato sarà trattenuto a titolo di acconto sul debito residuo.
Gli sportelli territoriali e lo sportello online di Confconsumatori rimangono a disposizione dei cittadini per chiarimenti e aggiornamenti in merito alla Definizione agevolata. Tutti i recapiti sono disponibili sul sito www.confconsumatori.it.
Garante della Privacy, sanzione a Enel
Confconsumatori chiede il blocco delle vendite mediante telemarketing e teleselling per i contratti di energia elettrica e gas
Roma, 1° marzo 2024 – Il Garante della privacy, con un provvedimento dell’08 febbraio reso pubblico oggi, ha comminato ad Enel Energia una sanzione amministrativa pecuniaria di oltre 79 milioni di euro per gravi carenze nel trattamento dei dati personali di numerosi utenti del settore dell’energia elettrica e del gas, realizzati ai fini di telemarketing.
IL CASO – Il procedimento trae origine da un’indagine della Guardia di finanza a seguito della quale l’Autorità aveva già applicato a quattro società sanzioni per 1 milione e 800mila euro e confiscato banche dati utilizzate per attività illecite. Alcune società promuovevano i servizi di compagnie nel settore dell’energia elettrica e del gas mediante contatti telefonici a potenziali clienti utilizzando elenchi acquisiti illecitamente, senza osservare le disposizioni previste dall’Autorità in materia di telemarketing. Ai potenziali clienti veniva proposto il cambio di gestore verso Enel Energia e, in seguito alla stipula di un contratto, venivano ricontattati affinché cambiassero nuovamente gestore. Le società di telemarketing non risultavano avere alcun contratto di collaborazione o per prestazione di servizi con Enel Energia.
L’assenza di efficaci misure di sicurezza ha reso possibile a quelle società di riversare nei sistemi di Enel Energia 978 contratti relativi a 595 utenti. Dal 2015 al 2022 sarebbero stati introdotti a Enel Energia circa 9.300 contratti, di cui 1.640 nei soli dieci mesi del 2022 antecedenti l’ispezione della Guardia di finanza alla compagnia energetica, senza che nessuna delle società fosse ufficialmente inserita nel circuito della rete di vendita di Enel Energia. Inoltre l’Autorità ha accertato gravi carenze di sicurezza dei sistemi di Enel Energia destinati alla gestione dei clienti e all’attivazione dei servizi, privi delle misure per prevenire le attività illecite dei procacciatori abusivi.
LA SANZIONE – Alla luce delle gravi violazioni riscontrate, il Garante della privacy ha irrogato ad Enel Energia una sanzione di 79.107.101 euro, la più alta mai applicata dall’Autorità. Inoltre, il Garante ha ingiunto a Enel Energia di comunicare ai 595 interessati gli esiti del procedimento.
IL COMMENTO – Il provvedimento del Garante è un apripista rispetto a diverse irregolarità che quotidianamente gli sportelli di Confconsumatori riscontrano nel trattamento dei dati degli utenti, in particolare sulle utenze domestiche. La fine del mercato tutelato, in particolare, ha determinato un aggravamento della posizione dei consumatori che continuano a subire un telemarketing sempre più aggressivo.
«Confconsumatori – dichiara Carmen Agnello, responsabile Energia dell’associazione – terrà sotto osservazione l’evoluzione della vicenda al fine di assicurare una corretta tutela dei consumatori coinvolti. Invitiamo i cittadini a rivolgersi alle nostre sedi per segnalare casi simili che li riguardano».
Per il presidente nazionale di Confconsumatori, Marco Festelli «questa è la prova che la richiesta rivolta al Governo e al Parlamento da tutte le associazioni nazionali a tutela dei consumatori di sospendere il telemarketing e il teleselling in materia energetica è giusta e sacrosanta. Oggi, alla luce del totale mercato libero, occorre una moralizzazione della vendita di energia e le società energetiche devono dimostrare di potersi meritare certi strumenti».
Per informazioni e assistenza è possibile rivolgersi agli sportelli locali di Confconsumatori (contatti su https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/) o utilizzare lo sportello online (https://www.confconsumatori.it/spiegaci-il-tuo-problema/).
“Il debito sostenibile e la crisi da sovraindebitamento”
Webinar il 23 febbraio
L’evento di Confconsumatori fornirà strumenti e consigli per uscire dalla spirale negativa
“Finanza e titoli sostenibili: cosa occorre sapere”: webinar il 19 gennaio
Il prossimo venerdì alle 15 Confconsumatori organizza un evento formativo nell’ambito del progetto “Generazione F”
Le sanzioni dell’Antitrust? Effetto delle segnalazioni
dei consumatori
I provvedimenti decisi dall’Agcm nei confronti di Acea ed Enel Energia sono scaturiti da segnalazioni inviate da Confconsumatori Lazio e Confconsumatori Puglia
Roma, 21 novembre 2023 – I recenti provvedimenti sanzionatori annunciati dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) nei confronti di sei società energetiche dimostrano che le associazioni dei consumatori possono avere un ruolo determinante nella tutela non solo del singolo cittadino ma dell’interesse collettivo. È proprio a partire dalle segnalazioni di Confconsumatori e di altre associazioni, infatti, che sono scaturiti i procedimenti che hanno portato alle maxi multe per pratiche commerciali scorrette.
LE SEGNALAZIONI – In particolare, Confconsumatori Lazio è intervenuta per sottoporre all’Antitrust la pratica commerciale attuata da Acea Energia. Una situazione simile si è verificata con Enel Energia: in quel caso, la segnalazione all’Antitrust è stata promossa anche da Confconsumatori Puglia. In entrambi i casi, la condotta sanzionata da Agcm è l’invio ai consumatori di comunicazioni di modifica unilaterale delle tariffe per energia elettrica e gas nel mercato libero, in violazione del cosiddetto Decreto Aiuti bis.
Avendo ricevuto ai propri sportelli diverse segnalazioni da parte dei cittadini, Confconsumatori ha provveduto immediatamente a inviare segnalazioni all’Agcm, prendendo parte anche al procedimento istruttorio, sia nel caso di Acea che di Enel Energia.
L’Agcm ha ribadito che le comunicazioni recapitate dalle società energetiche avevano indotto ingiustamente i consumatori ad accettare nuove condizioni economiche peggiorative, aggirando il divieto imposto dal decreto che ha vietato, fino al mese di giugno 2023, le modifiche unilaterale dei prezzi di fornitura. Da ciò scaturisce la sanzione dell’Antitrust.
«Confconsumatori esprime soddisfazione per l'intervento deciso dell’Autorità, volto a tutelare i consumatori da pratiche commerciali scorrette e aggressive purtroppo ancora molto diffuse”, commenta Barbara D’Agostino, presidente di Confconsumatori Lazio.
«Se i provvedimenti saranno confermati in sede di Giustizia Amministrativa ciascun cittadino-utente coinvolto potrà considerare se agire, singolarmente o collettivamente, per ottenere il risarcimento del danno – osserva Marco Festelli, presidente di Confconsumatori –. Auspichiamo, per ripristinare la fiducia dei cittadini, che le società energetiche coinvolte attivino specifici tavoli di conciliazione con tutte le associazioni dei consumatori riconosciute, con l’obiettivo di indennizzare i loro clienti».
Per segnalare pratiche commerciali scorrette e ricevere informazioni o assistenza con le proprie utenze è possibile rivolgersi alle sedi territoriali di Confconsumatori elencate sul sito www.confconsumatori.it. Chi desidera invece ricevere supporto totalmente a distanza via email può contattare lo Sportello online dell’associazione attraverso questo form: https://www.confconsumatori.it/spiegaci-il-tuo-problema/.
Furto allo sportello ATM: rimborsati 1.500 euro a Roma
L’Abf ha riconosciuto il diritto a un rimborso da parte di Unicredit a un consumatore derubato con l’inganno allo sportello ATM
Roma, 30 ottobre 2023 – Una ulteriore importante Vittoria di Confconsumatori Roma presso l’Arbitro Bancario e Finanziario (Abf) che ha riconosciuto il diritto al rimborso di 1.500 euro a favore di un consumatore romano, corrispondente all’importo di una operazione disconosciuta a seguito di un prelievo non autorizzato presso uno sportello ATM.
I FATTI – A marzo 2022, il nostro associato era stato avvicinato da uno sconosciuto mentre stava inserendo la propria carta bancomat nello sportello ATM. L’uomo si era parato tra il ricorrente e lo schermo dell’ATM, sostenendo che il sistema non funzionasse. Allora, il cittadino ha recuperato la carta di pagamento e si è spostato all’ATM accanto: a quel punto si è accorto che era appena stato effettuato un prelievo dal proprio conto. Il malvivente era riuscito a sottrargli 1500 euro, nonostante la carta fosse nelle mani del ricorrente stesso e non fosse stato inserito il PIN.
L’associato di Confconsumatori si è rivolto all'intermediario chiedendo un rimborso, senza però avere successo. Non essendo riuscito a definire la controversia attraverso il reclamo, con l’assistenza della sede domanda di Confconsumatori l’uomo ha deciso di avviare una procedura davanti all’Arbitro Bancario Finanziario, che si è infine rivelata risolutiva.
LA DECISIONE DELL’ABF – Secondo l’Abf, spettava all’intermediario provvedere a indicare una serie di elementi che dimostrassero la colpa grave dell’utente alla base del furto: queste prove, però, erano in questo caso assenti. L'intermediario, infatti, ha obiettato che le operazioni erano state effettuate correttamente, senza che emergesse alcuna anomalia, autenticate tramite il microchip della carta e la corretta digitazione del PIN senza errori, senza però dimostrare nulla in merito alla colpa grave dell’utente.
L’Arbitro ha infine chiarito che il ladro aveva impiegato una condotta ingannevole, convincendo l’utente che l’ATM non funzionasse, accompagnata inoltre da una forma di prevaricazione fisica, frapponendosi tra il ricorrente e l’ATM dov’era giù stata inserita carta bancomat. Il malvivente aveva poi digitato la cifra da prelevare, e l’aveva sottratta.
Al riguardo, è orientamento consolidato che, a fronte di un comportamento violento del ladro, va esclusa la colpa grave dell’utilizzatore dello strumento di pagamento, il quale in alcun modo avrebbe potuto evitare l’aggressione subita.
«L’Arbitro Bancario e Finanziario – ha dichiarato l’avvocato Barbara d’Agostino Presidente Confconsumatori Lazio – ha nuovamente riconosciuto un principio fondamentale e precisamente la totale assenza di colpa quando si è vittima di una condotta ingannevole, e ha oltretutto riconosciuto in modo chiaro che a fronte di un comportamento violento del ladro, va esclusa la colpa grave dell’utilizzatore dello strumento di pagamento, il quale in alcun modo avrebbe potuto sottrarsi all’aggressione. Il Collegio ha riconosciuto che la responsabilità dell’operazione fraudolenta grava sull’intermediario e che la vittima di furto ha diritto a ottenere il rimborso dell’importo condannando quindi Unicredit al rimborso delle somme illegittimamente sottratte dal conto corrente».
I consumatori vittime di furti e frodi che necessitano di assistenza possono rivolgersi a Confconsumatori tramite le sedi territoriali elencate qui: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/
AL VIA IL PROGETTO “IO DICO NO! No alla discriminazione, No alla violenza”
Coinvolti studenti, professori e genitori dell’Istituto di Istruzione Superiore "SAN BENEDETTO" PROFESSIONALE E TECNICO AGRARIO, TECNICO CHIMICO, PROFESSIONALE ALBERGHIERO VIA MARIO SICILIANO, 4 – LATINA
Roma, 12 ottobre 2023 - Proseguono gli incontri presso gli Istituti scolastici coinvolti nel progetto di Confconsumatori Lazio Aps “IO DICO NO! No alla discriminazione, No alla violenza”, realizzato con i Fondi della Regione Lazio.
Il 12 ed il 20 ottobre 2023 saranno i ragazzi dell’Istituto di Istruzione Superiore “San Benedetto” professionale e tecnico agrario, tecnico chimico e professionale alberghiero a partecipare all’incontro organizzato dall’associazione.
IL PROGETTO - La Confconsumatori Lazio con i Fondi della Regione Lazio Programma Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) 2021-2027 realizzerà presso le scuole complessivamente 6 incontri tenuti da esperti, finalizzati al coinvolgimento degli studenti (ma anche dei professori) per promuovere una riflessione condivisa sulle tematiche della violenza e della discriminazione, percepite sia dal vivo che sui social, con la piena partecipazione degli studenti mediante interviste, attività teatrale e realizzazione di un video che racconti l’esperienza del laboratorio e raccolga le voci dei ragazzi/e sulle tematiche trattate. “Lo scopo principale - ha dichiarato l'avvocato Barbara D'Agostino, Presidente di Confconsumatori Lazio Aps – è quello di sensibilizzare i più giovani sui temi della educazione al rispetto e alla comunicazione non ostile, al fine di promuovere una gioventù attiva e consapevole, attraverso la realizzazione di specifici momenti formativi/partecipativi e di riflessione condivisa tra i ragazzi che incentiveranno le studentesse e gli studenti alla non violenza e alla creazione di relazioni positive e paritarie.”.
GLI INCONTRI – Saranno organizzati, per ciascun Istituto, due incontri laboratoriali della durata di due ore che prevedono una attività didattica pienamente interattiva per i ragazzi/studenti. È inoltre previsto il coinvolgimento dei professori, che potranno partecipare attraverso la realizzazione di specifici momenti formativi/partecipativi volti a educare la popolazione studentesca sull’importanza della non violenza. In particolare: nel primo step – primo giorno – mediante un approccio “giornalistico”, verrà montata una video intervista ai ragazzi che partecipano al progetto, al fine di raccogliere le voci, le esperienze e le opinioni, rendendoli protagonisti e partecipi; nel secondo step – secondo giorno - verrà svolta invece un’attività teatrale. La metodologia che si intende adottare è quella del Teatro Immagine, i giochi esercizi e i poliziotti nella testa. L’esperienza teatrale si basa sul presupposto che il dialogo è la dinamica comune e sana tra tutti gli esseri umani, che tutti gli esseri umani desiderano e sono capaci di dialogo, e che quando un dialogo diventa un monologo si cade in un rapporto di oppressione.
Il progetto è realizzato con i Fondi Regione Lazio Programma Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) 2021-2027 Obiettivo di Policy 4 “Un’Europa più sociale” Regolamento (UE) n. 2021/1060 Regolamento (UE)
n.2021/1057- Priorità “Istruzione e Formazione” – Obiettivo specifico f).
Con “Digitalmentis” al via l’assistenza digitale degli sportelli Confconsumatori Aps nel Lazio
Assistenza e facilitazione digitale per gli utenti che rischiano di restare “intrappolati nella rete”: tutti i contatti
Grazie al progetto “Digitalmentis” della Regione Lazio, finanziato con risorse 2022 per i consumatori del ministero per le Imprese e il Made in Italy, prende avvio nel Lazio l’attività degli sportelli di Confconsumatori Aps dedicati all’assistenza e alla facilitazione digitale per le persone che rischiano di restare “intrappolate nella rete”.
Gli sportelli di Confconsumatori nel Lazio erogheranno gratuitamente, in favore delle persone con più di 65 anni di età, l’assistenza necessaria per risolvere gli “inghippi” quotidiani dell’informatica, legati – ad esempio – all’utilizzo dello Spid, della carta d’identità elettronica, eccetera.
Ecco quali sono gli sportelli che Confconsumatori nel Lazio ha organizzato per questa ulteriore attività di assistenza in favore delle persone in difficoltà e per colmare il cosiddetto “digital divide”:
Via Spalato n.11 – tel.0686326449 –
confconsumatori.roma@gmail.com
Orario: Lun – Sab / 14:30 -19:30
Responsabile sportello: Avv. Barbara D’Agostino
Operatore incaricato: Silvia Capponi
Piazza Vittorio Emanuele II n.17 – tel.0746762341 –
Orario: Lun – Ven / 9:30 – 15:30
Responsabile sportello: Avv. Francesca Tilli
Operatore incaricato: Dott.ssa Alessandra Di Placido
Via Garbini n.86/b – tel.0761515843 –
confconsumatori.viterbo@gmail.com
Orario: Mar – Mer / 8:30 – 18:30
Responsabile sportello: Antonio Nobili
Operatore incaricato: Marcello Avoledo
Furto in auto: rimborsati 1.500 euro a Roma
L’Abf ha riconosciuto il diritto a un rimborso, da parte della banca, a una consumatrice derubata della borsetta contenente la carta di pagamento
Roma, 14 settembre 2023 – Vittoria per una consumatrice romana, associata di Confconsumatori, che era stata derubata della borsetta che si trovava nella sua auto. L’Arbitro Bancario Finanziario (Abf) ha riconosciuto alla donna il diritto a un rimborso di 1.500, da parte della banca, pari all’importo di due operazioni disconosciute, effettuate dopo il furto avvenuto con destrezza.
I FATTI – A luglio 2022, intorno alle 9 del mattino, la donna - accendendo la sua autovettura parcheggiata – aveva sentito un grosso tonfo all’altezza della ruota. Quando era scesa dall’auto per verificare l’accaduto, uno dei malviventi l’aveva distratta, facendole perdere di vista per un attimo il veicolo. Rientrata in macchina, si era subito resa conto che la sua borsetta era stata rubata.
Pochi minuti dopo il furto, appena alle 9.15, i ladri avevano effettuato dei prelievi fraudolenti con il bancomat della donna per la somma complessiva 1.500 euro. Assistita da Confconsumatori, l’associata ha prima chiesto il rimborso all'intermediario, ricevendo però risposta negativa. Visto l’insuccesso del reclamo, ha infine promosso una procedura davanti all’Abf.
LA DECISIONE DELL’ABF – L'intermediario ha affermato che le operazioni erano state effettuate correttamente, senza che emergesse alcuna anomalia, e autenticate tramite il microchip della carta e la corretta digitazione del PIN senza errori, attribuendo quindi “la colpa grave” della nostra associata per custodia congiunta di carta e credenziali di accesso. L’Arbitro, però, ha escluso la colpa grave, riconoscendo il diritto al rimborso: si trattava infatti di un caso di “furto con destrezza”, compiuto tramite l’artificio dell’“urto del veicolo”. I ladri hanno impiegato modalità che appaiono aggressive e funzionali a ottenere una reazione d’istinto, lasciando la borsa incustodita nella vettura.
«L’Arbitro Bancario e Finanziario – ha dichiarato l’avvocato Barbara d’Agostino, Presidente Confconsumatori Lazio – ha riconosciuto un principio fondamentale e precisamente la totale assenza di colpa quando si è vittima di furto, considerando che in questi casi la custodia congiunta non costituisce di per sé colpa, e ha oltretutto riconosciuto in modo chiaro che la soglia di diligenza richiesta viene ridimensionata e parametrata al contesto, come nel caso specifico, in quanto il furto è avvenuto con modalità particolarmente aggressive, tanto da escludere altresì la colpa grave nella parte relativa al blocco dello strumento di pagamento e alla sua asserita tardività, considerato che la ricorrente è stata privata anche del telefono cellulare, che le avrebbe consentito nell’immediato di contattare gli operatori dell’intermediario resistente per bloccare la carta di pagamento condannando quindi la banca al rimborso delle somme illegittimamente sottratte dal conto corrente».
I consumatori che necessitano di assistenza possono rivolgersi a Confconsumatori tramite le sedi territoriali elencate qui: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
AL VIA IL PROGETTO “IO DICO NO! No alla discriminazione, No alla violenza”
Coinvolti studenti, professori e genitori dell’Istituto Omnicomprensivo Ragioneria di Castelforte (LT), dell’Istituto di Istruzione Superiore "San Benedetto" (LT) e del Liceo Scientifico L.B. Alberti di Minturno (LT)
Roma, 28 aprile 2023 - Iniziano gli incontri presso gli Istituti scolastici coinvolti nel progetto di Confconsumatori Lazio Aps “IO DICO NO! No alla discriminazione, No alla violenza”, realizzato con i Fondi della Regione Lazio.
Il 4 e l’11 maggio 2023 saranno i ragazzi dell’Istituto Omnicomprensivo Ragioneria di Castelforte a partecipare all’incontro organizzato dall’associazione, che verrà riproposto nei prossimi mesi anche presso l’Istituto di Istruzione Superiore “San Benedetto” di Latina ed al Liceo Scientifico L.B. Alberti di Minturno (LT).
IL PROGETTO - La Confconsumatori Lazio con i Fondi della Regione Lazio Programma Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) 2021-2027 realizzerà presso le scuole complessivamente 6 incontri tenuti da esperti, finalizzati al coinvolgimento degli studenti (ma anche dei professori) per promuovere una riflessione condivisa sulle tematiche della violenza e della discriminazione, percepite sia dal vivo che sui social, con la piena partecipazione degli studenti mediante interviste, attività teatrale e realizzazione di un video che racconti l’esperienza del laboratorio e raccolga le voci dei ragazzi/e sulle tematiche trattate. “Lo scopo principale - ha dichiarato l'avvocato Barbara D'Agostino, Presidente di Confconsumatori Lazio Aps – è quello di sensibilizzare i più giovani sui temi della educazione al rispetto e alla comunicazione non ostile, al fine di promuovere una gioventù attiva e consapevole, attraverso la realizzazione di specifici momenti formativi/partecipativi e di riflessione condivisa tra i ragazzi che incentiveranno le studentesse e gli studenti alla non violenza e alla creazione di relazioni positive e paritarie.”.
GLI INCONTRI – Saranno organizzati, per ciascun Istituto, due incontri laboratoriali della durata di due ore che prevedono una attività didattica pienamente interattiva per i ragazzi/studenti. È inoltre previsto il coinvolgimento dei professori, chepotranno partecipare attraverso la realizzazione di specifici momenti formativi/partecipativi volti a educare la popolazione studentesca sull’importanza della non violenza. In particolare: nel primo step – primo giorno – mediante un approccio “giornalistico”, verrà montata una video intervista ai ragazzi che partecipano al progetto, al fine di raccogliere le voci, le esperienze e le opinioni, rendendoli protagonisti e partecipi; nel secondo step – secondo giorno - verrà svolta invece un’attività teatrale. La metodologia che si intende adottare è quella del Teatro Immagine, i giochi esercizi e i poliziotti nella testa. L’esperienza teatrale si basa sul presupposto che il dialogo è la dinamica comune e sana tra tutti gli esseri umani, che tutti gli esseri umani desiderano e sono capaci di dialogo, e che quando un dialogo diventa un monologo si cade in un rapporto di oppressione.
Il progetto è realizzato con i Fondi Regione Lazio Programma Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) 2021-2027 Obiettivo di Policy 4 “Un’Europa più sociale” Regolamento (UE) n. 2021/1060 Regolamento (UE)
n.2021/1057- Priorità “Istruzione e Formazione” – Obiettivo specifico f).
Processo MPS III: vicino il termine per costituirsi
Fissata al 12 maggio l’udienza del
processo penale MPS III:
Confconsumatori in prima linea per la tutela degli azionisti
Roma, 26 aprile 2023 – Sta per giungere a scadenza l’ultima opportunità di ristoro per gli azionisti MPS. Dopo i primi due processi penali si apre un terzo filone sugli NPL: il prossimo 12 maggio partirà il procedimento che riguarda i reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali, nonché falso in prospetto informativo (per sopravvalutazione di crediti NPL) commessi tra il 1° giugno 2014 e il 29 luglio 2016. Confconsumatori ricorda nuovamente che potrà costituirsi chi era titolare di azioni della banca in questo periodo di tempo, anche se comprate prima o vendute nel periodo di tempo stesso, ed è pronta a raccogliere la documentazione necessaria alla costituzione ancora fino al 4 maggio.
PERCHÉ COSTITUIRSI PARTE CIVILE – Confconsumatori sta assistendo già alcune decine di azionisti (anche a distanza) che desiderano costituirsi come parte civile nel processo penale, allo scopo di ottenere – in caso di condanna degli imputati – un risarcimento per il danno subito dai reati oggetto del procedimento.
ULTIMI GIORNI PER FARE DOMANDA – Sarà possibile presentare la domanda di costituzione di parte civile ancora per un breve periodo di tempo: infatti la documentazione necessaria deve essere raccolta e depositata entro la data dell’udienza, ovvero il 12 maggio 2023. Dopo quella data non sarà più possibile costituirsi per effetto della riforma Cartabia.
Si invitano, pertanto, gli azionisti interessati a raccogliere in breve tempo la documentazione necessaria che, se non già posseduta, potrà essere richiesta alla Banca: oltre ai documenti di identità serviranno, in particolare, la prova di acquisto delle azioni e un estratto conto titoli (o documento equivalente) con cui si possa dimostrare il possesso delle azioni nel periodo 1.6.2014 – 29.7.2016.
Confconsumatori è disponibile a raccogliere la documentazione dei cittadini entro il termine ultimo del 4 maggio 2023, al fine di consentire ai propri legali la redazione degli opportuni atti.
A CHI RIVOLGERSI – Gli azionisti interessati o che desiderano ricevere maggiori chiarimenti circa la possibilità di costituirsi parte civile nel processo MPS III possono scrivere all’indirizzo risparmio@confconsumatori.it oppure rivolgersi direttamente alle sedi di Confconsumatori sparse sul territorio italiano i cui recapiti sono disponibili qui: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
Eurovita: chi può sospendere il versamento dei premi
Dopo il danno della proroga del blocco dei riscatti, ora per molti risparmiatori è possibile risparmiarsi la beffa del versamento dei premi: ecco come chiedere aiuto
Roma, 4 aprile 2023 – Buona parte degli investitori Eurovita possono interrompere il versamento dei premi fino allo sblocco dei riscatti, risparmiandosi quantomeno la beffa oltre al danno. Infatti, alla luce della recente proroga del congelamento dei riscatti, gli assicurati sono gli unici a sostenere l’onere della crisi della società, non potendo disporre liberamente dei propri risparmi. Confconsumatori sta assistendo tanti cittadini preoccupati per i propri investimenti in Eurovita e invita a rivolgersi ai propri sportelli per avere risposte e assistenza individuali.
CHI PUO’ SOSPENDERE I PAGAMENTI - A seguito del decreto del 30 marzo 2023, col quale il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha disposto l’amministrazione straordinaria dell’impresa in crisi di Eurovita, è stato prorogato, inaspettatamente, il divieto per gli assicurati di riscattare le proprie polizze vita. In altre parole I consumatori non possono accedere ai loro risparmi sostenendo così l’unico onere dell’attuale crisi. Pertanto, Confconsumatori ricorda che per le polizze di ramo I e III, a premio ricorrente, l’assicurato può interrompere il pagamento dei premi, così da risparmiarsi un’ulteriore beffa. «Non per tutte le polizze è così, - precisa Marco Festelli, presidente di Confconsumatori – ma evidenziamo che l’interruzione dei versamenti è possibile per la stragrande maggioranza dei prodotti Eurovita.»
CONSULENZA PERSONALIZZATA - Chi vuole approfondire la propria posizione di investitore/assicurato e la facoltà di sospendere il pagamento dei premi potrà chiedere aiuto a Confconsumatori Aps attraverso i diversi canali messi a disposizione dei tanti consumatori che i questi giorni stanno contattando l’associazione per ottenere rappresentanza e tutela sui propri risparmi:
Eurovita: confermata l’Amministrazione Straordinaria
Confconsumatori confida nel risanamento, chiede trasparenza e propone che, nel frattempo, le banche venditrici prendano in carico le polizze rimborsando i clienti
Roma, 31 marzo 2023 – Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, su proposta dell'Ivass, ha ufficialmente firmato il decreto che pone Eurovita in Amministrazione Straordinaria, con lo scioglimento degli organi di amministrazione e di controllo dell'impresa. Oltre a offrire chiarimenti e a confidare in un, seppur lento, risanamento dell’azienda che tenga conto dei doveri di trasparenza nei confronti dei risparmiatori, Confconsumatori propone che, nel frattempo, le banche che hanno venduto le polizze, prendano in carico le stesse nei propri bilanci, liquidando ai clienti il valore delle stesse ad oggi, subentrando nei diritti dei propri clienti. Una misura che eviterebbe riscatti massivi, minusvalenze per Eurovita e, soprattutto, danni ai risparmiatori incolpevoli.
PERCHÉ L’AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA - Se Eurovita viene posta in A.S. vuol dire che l’Ivass ha verificato che si è realizzata almeno una (o entrambe) delle due condizioni imposte dall’art.231 del Codice delle Assicurazioni, ossia: a) risultano gravi irregolarità nell'amministrazione, ovvero gravi violazioni delle disposizioni legislative, amministrative o statutarie che regolano l'attività dell'impresa; oppure b) sono previste gravi perdite patrimoniali.
QUANTO DURERÀ - L'amministrazione straordinaria ha la durata di un anno dalla data di emanazione del decreto ma l'Ivass può autorizzarne la chiusura anticipata se si realizza prima il risanamento. La procedura però può anche essere prorogata, su proposta dell'Ivass, per un secondo anno.
CHI AMMINISTRERÀ LA SOCIETÀ - Il governo della società in A.S. passa in mano ai Commissari straordinari nominati dall’Ivass (insieme al Comitato di Sorveglianza che svolge funzioni di controllo e supporto), i quali provvedono ad accertare la situazione aziendale, a rimuovere le irregolarità e ad amministrare l'impresa nell'interesse degli assicurati e degli aventi diritto a prestazioni assicurative.
I RISCHI PER I RISPARMIATORI - L'Ivass, in via generale con regolamento o in via particolare con istruzioni specifiche impartite ai commissari e ai componenti del comitato di sorveglianza, può stabilire speciali cautele e limitazioni nella gestione dell'impresa, come anche il blocco del riscatto delle polizze, al momento confermato fino al 30 giugno 2023. Questo è, ovviamente, l’elemento più pesante per i risparmiatori.
FIDUCIOSI MA TRASPARENZA PER I RISPARMIATORI - Marco Festelli, presidente di Confconsumatori, confida nel lavoro dei Commissari e di Ivass: «I commissari straordinari devono cercare di risanare l’azienda e devono acquisire preventivamente il parere del comitato di sorveglianza e l'autorizzazione dell'Ivass per la realizzazione di piani di risanamento che prevedano cessioni di portafoglio, di azienda o rami di azienda o di partecipazioni in altre società. I tempi pertanto non saranno brevi, anche perché per risanare una situazione patrimoniale
come quella che si sta manifestando serviranno di certo interventi di soggetti terzi (Compagnie o banche distributrici delle polizze). Inoltre, i Commissari, poiché il bilancio relativo all'esercizio 2022 non è stato approvato, dovranno anche provvedere al deposito presso l'ufficio del registro delle imprese, in sostituzione del bilancio stesso, di una relazione sulla situazione patrimoniale ed economica redatta sulla base delle informazioni disponibili. La relazione sarà accompagnata da un rapporto del comitato di sorveglianza. Tale deposito potrà costituire un atto di trasparenza nei confronti degli assicurati, perché consentirà di comprender meglio l’effettiva situazione patrimoniale ereditata dai Commissari».
LA PROPOSTA DI CONFCONSUMATORI - Premesso ciò, per Confconsumatori appare necessario non lasciare i risparmiatori nel limbo della procedura e non scaricare su di loro le “inefficienze” di Eurovita. Per tale ragione l’avvocato Antonio Pinto, responsabile del settore prodotti finanziari e assicurativi di Confconsumatori, formula una proposta tecnicamente legittima e che di certo restituirebbe piena fiducia all’intero mercato delle polizze assicurative in Italia: «Se un cliente di Eurovita vuole riscattare la polizza, le banche che hanno distribuito le predette polizze potrebbero liquidare la polizza, ossia pagare al cliente il valore ad oggi della stessa, subentrando integralmente nei diritti del risparmiatore, (oppure, in subordine, acquisendo la polizza in garanzia) cosi prendendola in carico nel proprio bilancio (come posta attiva che compensa quanto liquidato al cliente) e portarla a scadenza. In tal modo si eviterebbero i riscatti massivi perché le polizze andrebbero in mano a soggetti istituzionali che possono attendere qualche anno per realizzare, si eviterebbero le minusvalenze per Eurovita e soprattutto si risolverebbero i problemi dei risparmiatori incolpevoli».
Eurovita:
Confconsumatori chiede incontro con Ivass
e il Commissario Santoliquido
I cittadini titolari di polizze meritano chiarezza,
e una seria gestione dei reclami.
Gli intermediari valutino un tavolo di conciliazione
Roma, 27 marzo 2023 – Da fonti di stampa autorevoli si apprende che Ivass avrebbe avanzato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy la richiesta di avviare l’istruttoria per ammettere la compagnia assicurativa Eurovita all’amministrazione straordinaria. Per i clienti, questa procedura - della durata di un anno, e rinnovabile per un secondo anno - comporterebbe la proroga del blocco dei riscatti delle polizze, iniziato lo scorso febbraio a seguito del commissariamento della compagnia. A tutela dei cittadini, Confconsumatori chiede pubblicamente di potersi confrontare con Ivass e il commissario Santoliquido.
CHIAREZZA PER I RISPARMIATORI – Visto l’approssimarsi della scadenza del 31 marzo, in cui terminerà il provvedimento che interrompe i riscatti, Confconsumatori chiede che l’Ivass e il Commissario di Eurovita, Alessandro Santoliquido, convochino un incontro con tutte le Associazioni dei consumatori rappresentate nel CNCU per fornire le informazioni essenziali sulla vicenda.
Confconsumatori considera positivo l’intervento dell’Ivass che ha agito razionalmente e tempestivamente per bloccare riscatti massivi che avrebbero generato minusvalenze per la Compagnia e perdite per tutti i risparmiatori Eurovita.
Tuttavia, ad oggi i risparmiatori si trovano di fronte a una carenza di informazioni che deve essere colmata. Non è possibile, inoltre, lasciare sole le Associazioni dei consumatori che, responsabilmente, in questi due mesi hanno – insieme soltanto agli organi di stampa – fatto da scudo cercando di fornire risposte vere e tecnicamente fondate, rispetto alle numerosissime richieste di informazioni e alle legittime preoccupazioni dei risparmiatori.
Secondo il presidente di Confconsumatori avvocato Marco Festelli: “Le risposte che chiediamo sono quantomeno quelle inerenti tre aspetti essenziali: 1) trasparenza sulla effettiva situazione patrimoniale della Compagnia; 2) se esiste un piano di salvataggio, quali tempi prevede e che tipo di sacrifici si intende richiedere ai clienti; 3) quali sono le disponibilità degli intermediari distributori, che nella vicenda hanno responsabilità contrattuali verso i sottoscrittori di polizze. L’unico modo serio per evitare il panico è dare chiarezza ai risparmiatori coinvolti; dopo due mesi di blocco dei riscatti non è più il tempo di generiche rassicurazioni. La chiarezza sui mercati si realizza anche coinvolgendo le Associazioni che sono i soggetti istituzionalmente dedicati alla tutela dei risparmiatori e possono fare da cinghia di trasmissione rispetto a ciò che sta accadendo e non sono in conflitto di interessi, come naturalmente è per gli intermediari distributori”.
RECLAMI E CONCILIAZIONE – Per l’avvocato Antonio Pinto, esperto del settore bancario e assicurativo dell’Associazione: “Alla luce di tale novità chiediamo al Commissario di Eurovita di irrobustire e riorganizzare un ufficio reclami vero, che non si limiti a risposte stereotipate e prive di concretezza, ma sia in grado di prendere in carico effettivamente i reclami e di interfacciarsi con gli uffici interni per risolvere almeno le problematiche che possono essere gestite (ad esempio quelle
aventi ad oggetto polizze che sono nel perimetro della liquidabilità fissato da Ivass). Alle banche distributrici delle polizze chiediamo invece di valutare l’opportunità di costituire un tavolo di conciliazione per affrontare almeno i casi che documentalmente si comprovino più urgenti”.
CHIEDERE LA DOCUMENTAZIONE – Ricordiamo inoltre ai cittadini coinvolti l’importanza di ottenere le copie dei propri contratti: “Appare utile che i risparmiatori chiedano agli intermediari distributori delle polizze Eurovita – ribadisce l’avvocato Pinto – la documentazione contrattuale completa per verificare la natura e le modalità di esercizio dei loro diritti di credito verso la Compagnia, nonché - per le polizze che hanno come sottostante prodotti finanziari - provvedano a costituire in mora la banca venditrice e interrompere i termini prescrizionali, ove siano state violate le norme di tutela in materia di obblighi informativi e di adeguatezza fra rischio del prodotto venduto e profilo di rischio effettivo del cliente. In tal caso, infatti, sarà possibile chiedere l’inadempimento contrattuale della banca venditrice e il risarcimento del danno subito rispetto alla somma investita”.
Confconsumatori continuerà a seguire la vicenda che coinvolge circa 400.000 clienti risparmiatori con quasi 19 miliardi di euro di patrimonio in gestione presso la Compagnia e invita chi ha investito in polizze Eurovita a contattare le proprie sedi sul territorio: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/
Processo MPS III: chi può costituirsi
Fissata al 12 maggio l’udienza del processo penale MPS III: Confconsumatori pronta ad assistere i risparmiatori danneggiati
Roma, 16 marzo 2023 – Si apre una nuova opportunità di ristoro per gli azionisti MPS. Dopo i processi penali “MPS I” (ormai vicino alla conclusione) e “MPS II” (concluso in primo grado) si apre un nuovo filone processuale, “MPS III”, con udienza fissata il prossimo 12 maggio. Il procedimento riguarda reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali, nonché falso in prospetto informativo (per sopravvalutazione di crediti NPL) commessi tra il 1° giugno 2014 e il 29 luglio 2016. Pertanto, potrà costituirsi chi era titolare di azioni della banca in questo periodo di tempo, anche se comprate prima o vendute nel periodo di tempo stesso.
PERCHÉ COSTITUIRSI PARTE CIVILE – Confconsumatori è pronta ad assistere, anche a distanza, gli azionisti che desiderano costituirsi come parte civile nel processo penale, allo scopo di ottenere – in caso di condanna degli imputati – un risarcimento per il danno subito dai reati oggetto del procedimento. Si ricorda che, a differenza dei processi in sede civile, gli azionisti ammessi come parte civile nel processo penale dovranno sostenere i costi vivi della procedura, ma non rischiano, in caso di soccombenza o di assoluzione degli imputati, di subire ulteriori spese non previste. Si segnala, a tal proposito, che gli azionisti costituiti nel filone MPS I hanno già ottenuto un risarcimento.
SOLO DUE MESI PER FARE DOMANDA - Sarà possibile presentare la domanda di costituzione di parte civile solo per un breve periodo di tempo: infatti la documentazione necessaria deve essere raccolta e depositata entro la data dell’udienza, ovvero il 12 maggio 2023, dopo la quale non sarà più possibile costituirsi per effetto della riforma Cartabia. Si invitano, pertanto, gli azionisti interessati a raccogliere da subito la documentazione necessaria che, se non già in possesso, potrà essere richiesta alla Banca: oltre ai documenti di identità serviranno, in particolare, la prova di acquisto delle azioni e un estratto conto titoli (o documento equivalente) con cui si possa dimostrare il possesso delle azioni nel periodo 1.6.2014 – 29.7.2016.
Confconsumatori raccoglierà la documentazione entro il termine ultimo del 28 aprile 2023.
A CHI RIVOLGERSI – Gli azionisti interessati o che desiderano ricevere maggiori chiarimenti circa la possibilità di costituirsi parte civile nel processo MPS III possono scrivere all’indirizzo risparmio@confconsumatori.it oppure rivolgersi direttamente alle sedi territoriali di Confconsumatori della Confconsumatori sparse sul territorio italiano i cui recapiti sono disponibili qui: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
Eurovita: perché richiedere copia dei contratti
Dopo il versamento di Cinven, Confconsumatori invita alla calma: richiedere copia dei contratti per avere consapevolezza sui rischi eventuali
Roma, 22 febbraio 2023 – Sono tantissimi i titolari di polizze Eurovita confusi e preoccupati per il commissariamento della Compagnia. Confconsumatori, nel confermare la fiducia nell’azione di Ivass e nella possibilità che la vicenda si risolva positivamente, ritiene che, al momento, nessuna azione giudiziale avrebbe alcun senso. Tuttavia, poiché gli eventuali rischi si differenziano in base al tipo di polizza acquistata, è consigliabile richiedere una copia del contratto per avere piena consapevolezza della propria posizione e delle tutele previste in caso (ad oggi molto remoto) di liquidazione coatta amministrativa. Infine, l’associazione ricorda che, oltre alle tutele previste dal Codice delle Assicurazioni, esiste sempre la possibilità di valutare la correttezza dell’operazione di acquisto per coloro che hanno comprato tramite intermediario.
SEGNALI POSITIVI PER I RISPARMIATORI – Per l’avvocato Antonio Pinto, responsabile del settore assicurativo di Confconsumatori: «L’intervento dell’Ivass è garanzia che si faccia chiarezza sulla reale situazione patrimoniale di Eurovita. È probabile che si trovi una soluzione positiva con la ricapitalizzazione della Compagnia, vista anche la notizia odierna del versamento di 100 milioni di euro dal socio Cinven in aumento capitale. Il fatto che gli attivi a copertura siano di poco inferiori alla soglia minima imposta da Solvency significa che i mezzi patrimoniali della compagnia sono ancora positivi. Ivass chiede che i livelli patrimoniali vengano alzati per tollerare rischi futuri, ma comunque oggi gli attivi patrimoniali che risultano dal bilancio appaiono sufficienti a fronteggiare i passivi».
NIENTE PANICO, MA CONSAPEVOLEZZA – Gli sportelli di Confconsumatori sono presi d’assalto da richieste di titolari di polizze Eurovita, comprensibilmente preoccupati e, spesso, confusi. «Invitiamo a non farsi prendere da un panico ingiustificato – avverte il presidente di Confconsumatori Marco Festelli - di certo non ha senso giuridico, oggi, avviare cause contro nessuno. Una cosa che invece appare utile è quella di richiedere a chi ci ha venduto la polizza, la documentazione contrattuale completa, così da avere piena consapevolezza di quello che si è firmato e di quale sia il contenuto effettivo della polizza. Questo consente di avere già i dati utili per il futuro qualsiasi cosa accada. Inoltre, sulla base dei documenti di contratto si potrà verificare se la propria polizza rientra fra quelle escluse dal perimetro della sospensione dei riscatti come le polizze previdenziali ramo I, quelle per eventi di rischio già realizzato, o scadute prima del 6 febbraio, che possono essere già oggi escusse senza nessun problema». In tal senso, Confconsumatori ha predisposto modelli di lettera reclamo per i propri associati, con cui richiedere i documenti contrattuali completi.
POLIZZE PREVIDENZIALI RAMO I – Si tratta dei prodotti più sicuri e fuori dal perimetro della sospensione dei riscatti. Infatti, nell’ambito di Piani Individuali Pensionistici o Fondi pensione aperti (in base al D. Lgs. 5.12.05 n.252, art.4) possono essere usate polizze assicurative vita di ramo I per costituire i fondi pensione istituiti da Compagnie assicurative. «In tal caso, - spiega Antonio Pinto - queste polizze possono avere la struttura di un patrimonio separato e autonomo a cui si applica l’art. 2117 Cod. Civ. e, quindi, quei fondi non sono per nulla aggredibili dai creditori della Compagnia e sono vincolati a ripagare i sottoscrittori delle polizze vita con contenuto previdenziale».
POLIZZE VITA RAMO I E III – Per le polizze vita ramo I, sia pure investite in gestioni separate, così come per le ramo III (polizze unit linked e index linked che investono in prodotti finanziari) occorre chiarire che la separazione dal patrimonio della Compagnia è solo contabile, ossia non vi è un’autonomia patrimoniale della gestione separata, per cui gli attivi a copertura degli obblighi verso gli assicurati rientrano nel patrimonio complessivo della Compagnia. In caso di liquidazione coatta amministrativa tali investitori avrebbero la priorità, subito dopo le spese della procedura stessa, in proporzione alle riserve matematiche accantonate dalla Compagnia. Come spiega Antonio Pinto: «Il vantaggio sia per i risparmiatori che hanno una polizza vita investita in una gestione separata (ramo I) o in una polizza vita di natura finanziaria (ramo III) è che godono di una priorità sancita dal Codice delle Assicurazioni in caso di liquidazione coatta amministrativa (ad oggi però non sussistono i presupposti) in base agli art. 258 e 260 del Codice delle Assicurazioni. Questo dato è positivo ma, per correttezza e completezza, deve esser considerato anche che all’art.258 comma 6 del Codice è chiarito che al pagamento dei crediti dei titolari di polizze vita va anteposto il pagamento di tutte le spese sostenute nel periodo della procedura di LCA, come ad es. gli stipendi dei dipendenti, i compensi degli organi e dei professionisti che lavorano durante la procedura ed altre spese che sono in prededuzione rispetto a tutto il resto e quindi ovviamente incidono sul quantum delle restituzioni, visti anche i tempi lunghi di queste procedure».
LA RESPONSABILITA’ DEGLI INTERMEDIARI – Per chi non ha acquistato direttamente, poi, si ricorda che la Direttiva IDD del 2018 fissa espressamente le tutele per i clienti che comprano da un intermediario. «Peraltro, - spiega Antonio Pinto - la Giurisprudenza è univoca fin dal caso delle polizze con sottostante Lehman Brothers, nell’affermare che le polizze con sottostante prodotto finanziario vanno assimilate – quanto a tutela del cliente – ai clienti che comprano direttamente un prodotto finanziario e pertanto si applicano le norme di tutela anche a loro, con la conseguenza che andrà verificato se l’intermediario ha rispettato gli obblighi informativi e di adeguatezza. Sulla base di quanto innanzi, il risparmiatore potrà inviare un reclamo alla banca o altro intermediario che gli ha venduto la polizza e costituirlo in mora interrompendo qualsiasi termine prescrizionale».
Confconsumatori continuerà a seguire la vicenda che coinvolge circa 400.000 clienti risparmiatori e invita chi ha investito in polizze Eurovita a contattare le proprie sedi sul territorio: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
SMS Spoofing: rimborsati oltre 12 mila euro a Roma
Aumentano le frodi telematiche, sempre più sofisticate. Confconsumatori ha ottenuto presso l’ABF un rimborso da oltre 12 mila euro per un cittadino di Roma
Roma, 25 gennaio 2023 – La fattispecie è più o meno sempre la stessa: prima arriva l’sms dall’Istituto di Credito (apparentemente dal canale ufficiale della banca) che allarma il consumatore con una minaccia: l’imminente blocco della carta, un accesso anomalo all’home banking, ecc. Dopo pochi minuti, ecco la telefonata dal finto operatore dell’Istituto che, sfruttando la vulnerabilità del cittadino confuso e preoccupato, porta a segno la truffa ottenendo informazioni per accedere al conto o inducendo il consumatore ad autorizzare operazioni online. Si chiamano SMS Spoofing e Vishing, si tratta di frodi ben congegnate, sempre più frequenti e che si scontrano, spesso, con il rifiuto, da parte dell’Istituto di Credito, a rimborsare il cliente danneggiato. Ma vale la pena di insistere: Confconsumatori, particolarmente attiva sul fronte delle truffe telematiche, continua a ottenere importanti vittorie di fronte all’Arbitro Bancario Finanziario, l’ultima, da oltre 12 mila euro, a Roma.
ROMA, RESTITUITI OLTRE 12 MILA EURO – Nel febbraio 2022 un cittadino di Roma aveva ricevuto un sms da un numero riconducibile all’Istituto di Credito presso il quale aveva il proprio conto corrente. Il messaggio invitava ad inserire con urgenza alcuni dati per evitare il blocco della carta associata al conto. Poco dopo era arrivata la telefonata del presunto addetto dell’Istituto il quale si offriva di guidare il cliente nelle operazioni di sblocco, dimostrando anche di conoscere la sua password. Al termine, un’altra telefonata, questa volta del centro antifrode, avvisava il romano di movimenti sospetti: sul conto, infatti, erano comparse varie operazioni – mai richieste - di pagamenti e prelievi per complessivi 12.248 €. L’Istituto di Credito aveva rifiutato ogni richiesta di rimborso, ma grazie all’intervento di Confconsumatori Roma il malcapitato si è rivolto all’Arbitro Bancario Finanziario e ha ottenuto la restituzione dell’intera somma sottratta.
«L’Arbitro – ha commentato l’avvocato Barbara d’Agostino, Presidente di Confconsumatori Lazio – ha statuito in pieno rispetto della normativa vigente che tutti i servizi di pagamento offerti elettronicamente devono essere prestati in maniera sicura, adottando tecnologie in grado di garantire l’autenticazione certa dell’utente e riducendo al massimo il rischio di frode. In questo caso, l’Istituto non ha prodotto una completa documentazione relativa alla registrazione, contabilizzazione e autenticazione delle operazioni disconosciute, non assolvendo in questo modo il proprio onere probatorio di autenticazione ed esecuzione, per tale motivo è stato condannato al rimborso delle somme illegittimamente sottratte dal conto corrente».
Scarica la decisione dell'Arbitro Bancario Finanziario.
LOTTA ALLE TRUFFE DIGITALI – Non si tratta di una vittoria isolata, Confconsumatori ha ottenuto diverse vittorie in materia di truffe digitali, un fenomeno purtroppo in aumento negli ultimi anni. Le numerose attività dell’associazione mirate a contrastare e prevenire le frodi telematiche sono consultabili sul sito di Confconsumatori.
Si segnala in particolare l’iniziativa “Chi ha paura del web?” e il webinar del dicembre 2022 il webinar “Prima e dopo la truffa digitale: strumenti di tutela del cittadino”: durante l'evento, numerosi esperti hanno affrontato il tema delle truffe di nuova generazione (ad esempio il QRishing), con un'attenzione particolare anche a quello che accade all’estero, e fornito indicazioni e consigli utili sia per prevenire i rischi, sia per tutelarsi dai danni da frode digitale.
Processo PwC – Veneto Banca: rinviata l’udienza a gennaio
I consumatori possono ancora costituirsi parte civile nel processo che vede coinvolta la società di revisione PwC
Roma, 8 novembre 2022 – È stata rinviata al 19 gennaio 2023 la prossima udienza del processo a carico della società di revisione PwC e di una sua dirigente, responsabile della revisione dei bilanci Veneto Banca. Gli azionisti hanno dunque ancora la possibilità di costituirsi come parte civile.
LE ACCUSE - Le accuse rivolte alla società di revisione contestano i reati di “ostacolo alle attività di vigilanza”, “illecito amministrativo dell’ente” e “falsità nelle relazioni e nelle comunicazioni dei responsabili della revisione”. Il GUP di Roma, disponendo il rinvio a Giudizio a carico dell’imputata e della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., ha determinato una nuova e concreta possibilità per i risparmiatori azionisti e obbligazionisti subordinati di Veneto Banca di ottenere un risarcimento da una società molto solvibile, anche se ci saranno da affrontare ostacoli durante il dibattimento circa la giurisprudenza non univoca sui capi d’imputazione contestati e la loro idoneità a legittimare il risarcimento a tutte le parti civili.
Come già ribadito nei mesi scorsi da Confconsumatori, si tratta probabilmente del primo caso in Italia in cui, dopo un crac bancario, la società di revisione dei bilanci è direttamente imputata di aver contribuito, con propri dirigenti, alla stesura di bilanci irregolari.
LA POSSIBILITÀ DI COSTITUIRSI PARTE CIVILE - All’esito dell’udienza preliminare, il GUP del Tribunale di Roma aveva già ammesso come parte civile Confconsumatori APS, difesa dall’avvocato Barbara D’Agostino di Roma, per le gravi ripercussioni sui consumatori e sul mercato di borsa delle condotte ascritte al revisore.
Secondo il GUP di Roma, che ha rinviato la società e la dirigente a giudizio per il giorno 4 ottobre 2022 e poi nuovamente per il 19 gennaio 2023, i reati astrattamente commessi vanno dall’ostacolo alla vigilanza bancaria all’irregolare revisione dei bilanci (articolo 27 decreto legislativo 39/2010): pertanto gli azionisti della Banca e anche gli obbligazionisti subordinati hanno diritto a un congruo risarcimento dei danni.
L’ASSISTENZA DI CONFCONSUMATORI - L’associazione invita dunque nuovamente azionisti e obbligazionisti subordinati a costituirsi parte civile per chiedere il ristoro dei danni alla società di revisione, segnalando che possono costituirsi parte civile anche coloro che hanno venduto i titoli in perdita prima del crac bancario (prima del 2016). Confconsumatori è disponibile a raccogliere e inviare tutta la documentazione necessaria per la costituzione entro martedì 10 gennaio 2023.
Per ricevere ulteriori informazioni e assistenza invitiamo a contattare le sedi territoriali di Confconsumatori reperibili all’indirizzo www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori. Nel caso non ci fosse una sede di riferimento nella vostra zona, potete scrivere una mail a confconsumatori.roma@gmail.com.
Processo PwC – Veneto Banca: gli azionisti possono costituirsi parte civile
Dirigente PwC a giudizio per revisione bilanci irregolari: Confconsumatori ammessa parte civile. La prima udienza il 4 ottobre.
Roma, 17 maggio 2022 – Arrivano novità rispetto al crac Veneto Banca: il GUP di Roma, la dottoressa Calegari, ha emesso il Decreto che dispone il rinvio a Giudizio per la società di revisione PwC e per una sua dirigente, fissando al prossimo 4 ottobre 2022 l’inizio del processo a carico dell’imputata, ex responsabile della società di revisione dei bilanci Veneto Banca. Gli azionisti sono ancora in tempo per costituirsi come parte civile nel processo.
LE ACCUSE - Le accuse rivolte alla società di revisione contestano i reati di “ostacolo alle attività di vigilanza”, “illecito amministrativo dell’ente” e “falsità nelle relazioni e nelle comunicazioni dei responsabili della revisione”. Il GUP di Roma, disponendo il rinvio a Giudizio a carico dell’imputata e della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., ha determinato una nuova e concreta possibilità per i risparmiatori azionisti e obbligazionisti subordinati di Veneto Banca di ottenere un risarcimento da una società molto solvibile, anche se ci saranno da affrontare ostacoli durante il dibattimento circa la giurisprudenza non univoca sui capi d’imputazione contestati e alla loro idoneità a legittimare il risarcimento a tutte le parti civili.
Si tratta probabilmente del primo caso in Italia in cui, dopo un crack bancario, la società di revisione dei bilanci è direttamente imputata di aver contribuito, con propri dirigenti, alla stesura di bilanci irregolari.
LA POSSIBILITÀ DI COSTITUIRSI PARTE CIVILE - All’esito dell’udienza preliminare, il GUP del Tribunale di Roma ha già ammesso come parte civile Confconsumatori APS, difesa dall’avvocato Barbara D’Agostino di Roma, per le gravi ripercussioni sui consumatori e sul mercato di borsa delle condotte ascritte al revisore.
Secondo il GUP di Roma, che ha rinviato la società e la dirigente a giudizio per il giorno 4 ottobre 2022, i reati astrattamente commessi vanno dall’ostacolo alla vigilanza bancaria all’irregolare revisione dei bilanci (articolo 27 decreto legislativo 39/2010): pertanto gli azionisti della Banca e anche gli obbligazionisti subordinati hanno diritto a un congruo risarcimento dei danni.
L’ASSISTENZA DI CONFCONSUMATORI - L’associazione invita azionisti e obbligazionisti subordinati a costituirsi parte civile per chiedere il ristoro dei danni alla società di revisione, segnalando che possono costituirsi parte civile anche coloro che hanno venduto i titoli in perdita prima del crac bancario (prima del 2016). Confconsumatori è disponibile a raccogliere e inviare tutta la documentazione necessaria per la costituzione entro il 20 settembre.
Per ricevere ulteriori informazioni e assistenza invitiamo a contattare le sedi territoriali di Confconsumatori reperibili all’indirizzo www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori. Nel caso non ci fosse una sede di riferimento nella vostra zona, potete a scrivere una mail a sportello@confconsumatori.it.
MONITORAGGIO E CONTROLLO PREZZI
ANNO 2022
La Regione Lazio svolge attività di monitoraggio e sorveglianza dell'andamento dei prezzi, avvalendosi anche dell’opinione dei consumatori. Riuscire ad ottenere una visione costantemente aggiornata e quanto più chiara possibile, permetterà a tutti di intervenire prontamente, arginando eventuali fenomeni speculativi.
Pertanto ti invitiamo a compilare il seguente questionario in forma anonima.
Via al progetto
"Io voglio solo originale"
Lezioni online gratuite e un questionario per combattere la contraffazione in rete
ROMA, 19 marzo 2021 – Con l’aumento del traffico online nell’ultimo anno, soprattutto per gli acquisti, si è registrato, purtroppo, anche un incremento delle frodi e della contraffazione in rete. Per questo motivo, Confconsumatori Lazio e Ugcons hanno ideato e lanciato la campagna “Io voglio solo originale”, con l’obiettivo di prevenire e combattere i fenomeni di raggiro ai danni dei consumatori che ricorrono all’e-commerce per comprare beni alimentari e non solo. Nell’ambito del progetto, è stato realizzato un ciclo di sei webinar rivolti al cittadino per parlare di “sviluppo di internet”, “contraffazione sul web” e “mercato virtuale mondiale”. Le lezioni, accessibili gratuitamente al pubblico, sono condotte da esperti della materia che in modo divulgativo e chiaro spiegheranno come muoversi negli acquisti online in sicurezza, evitando truffe e contraffazioni.
I webinar riguardano i seguenti temi:
- L’agropirateria;
- L’introduzione al reato di agropirateria;
- Il mondo digitale e la contraffazione;
- La responsabilità degli intermediari online: e-commerce e i.s.p.;
- Contratti con influencer marketing
- Utilizzo di foto e immagine su web e social network.
COME SEGUIRE I WEBINAR - Per vedere alle lezioni online è sufficiente collegarsi al link https://www.iovogliosolooriginale.it/i-corsi. È possibile seguire anche solo uno dei corsi, in qualunque momento della giornata e da diversi dispositivi, interrompendo e riprendendo la visione, compatibilmente con i propri impegni. Il linguaggio degli esperti è semplice e accessibile a tutti.
IL QUESTIONARIO – Insieme al corso online, è stato lanciato anche un questionario sulla consapevolezza dei consumatori, disponibile sul sito www.iovogliosolooriginale.it.. Si tratta di un’indagine conoscitiva volta a comprendere la percezione del made in Italy e del fenomeno della contraffazione (e della trasgressione rispetto alla legge) da parte del consumatore. La compilazione è libera e anonima. Le risposte saranno analizzate da esperti ed elaborate per realizzare un report finale alla Regione Lazio.
“Anche in questo periodo di pandemia - commentano l’Avv. Barbara d’Agostino e Paolo Mattei quali organizzatori dell’iniziativa – riteniamo cruciale raggiungere l’obiettivo di accrescere l’informazione del cittadino-consumatore, sempre più sollecitato a misurarsi con il mondo di internet, tra potenzialità e rischi. Per questo le associazioni Confconsumatori Lazio e Ugcons Lazio hanno deciso di realizzare un ciclo di lezioni online, pensate come percorso educativo, liberamente fruibile da tutti i consumatori per migliorare la propria conoscenza, consapevolezza e sicurezza nell’affrontare le nuove sfide del web”.
𝗡𝗨𝗢𝗩𝗢 𝗦𝗘𝗥𝗩𝗜𝗭𝗜𝗢
𝗜𝗟 𝗣𝗜𝗔𝗡𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗖𝗢𝗡𝗦𝗨𝗠𝗔𝗧𝗢𝗥𝗘 – 𝗥𝗜𝗦𝗔𝗡𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗢
La tua situazione debitoria è divenuta insostenibile?
E’ possibile verificare se è risanabile grazie al piano del consumatore e se ci sono presupposti e requisiti per farlo. La legge n. 3 del 2012 ha previsto la possibilità di una rinegoziazione dei propri debiti quando sono divenuti impossibili da sostenere. E’ necessario però effettuare una attenta analisi della propria situazione personale.
La Confconsumatori Lazio per i propri associati, avvalendosi di professionisti della materia, ha predisposto un servizio specifico a passaggi successivi che permette:
- Un primo colloquio conoscitivo gratuito;
- Raccolta della documentazione necessaria e predisposizione di una pre-analisi con stima dei costi;
- Avvio pratica presso l’OCC;
- Deposito del ricorso presso il Tribunale di competenza.
Se sei interessato richiedici un appuntamento
!!Confconsumatori:
sedi laziali in modalità ONLINE
partito il 27 gennaio 2021 e terminerà il 30 Settembre 2021 il progetto finanziato dalla Regione Lazio in attuazione del D.M. del 10 agosto 2020 del Ministero dello Sviluppo Economico, per la realizzazione di iniziative a favore dei consumatori e degli utenti a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid- 19 in collaborazione con Confconsumatori Lazio – Cittadinanzattiva Lazio Onlus – Adiconsum Lazio, Roma Capitale e Rieti – Casa dei Diritti Sociali Lazio.
Il progetto si prefigge due finalità: potenziare la rete fisica di sportelli presenti sul territorio nonché implementare l’assistenza ai consumatori e utenti attraverso strumenti di comunicazione digitale su diverse tematiche causate dalla pandemia da Covid-19.
Nel periodo del primo lockdown, partito l’8 Marzo 2020, si sono verificate una serie di emergenze sociali legate alla pandemia, dalle fake news alla ludopatia, dal cyberbullismo al furto di identità digitale, dalle pratiche commerciali scorrette per indurre i cittadini all’acquisto di beni e servizi alla diffusione di strumenti digitali per la PA (l’uso dello SPID ad esempio).
L’U.Di.Con Regionale Lazio e le associazioni coinvolte nel progetto implementeranno, nel periodo indicato, sportelli e canali cercando di assistere i cittadini nel disbrigo delle pratiche legate a disservizi, ricorrendo anche alle conciliazioni ma non solo, sarà realizzata una campagna comunicativa per approfondire alcune tematiche attraverso webinar, video-pillole, infografiche specifiche, da veicolare sui diversi canali web e social al fine di fornire assistenza e consulenza sulle tematiche elencate e aiutare i consumatori a districarsi nelle controversie derivanti dai disagi legati alla pandemia.
Parte dei fondi sono stati infine destinati all’acquisto di tablet che saranno distribuiti ad alcuni istituti scolastici nel Lazio, una scelta presa per venire incontro alle famiglie disagiate con figli in età scolare che non hanno i mezzi per poter partecipare alle lezioni a distanza, favorendo una maggiore inclusione di queste persone nella collettività.
Provincia di Roma: Provincia di Latina:
inviare una mail a confconsumatori.roma@gmail.com; inviare una e mail a confconsumatorilatina@gmail.com;
telefonare al numero 06.86326449; telefonare al numero 3495000314
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Orari di apertura: dal Lunedì al Venerdì dalle 15.30 alle 18.30 Orari di apertura: dal Lunedì al Venerdì dalle 10.00 alle 12 e dalle 16.30 alle 19.00
Provincia di Rieti: Provincia di Frosinone:
inviare una mail a info@confconsumatoririeti.it; inviare una mail a confconsumatorifr@libero.it;
telefonare al numero 0746.1970162 telefonare al numero 328.8817431- 339.5483370;
orari di apertura: mercoledi e venerdi dalle 16 alle 18.30 Orari di apertura: martedì e giovedì dalle 16 alle 19
Provincia di Viterbo
inviare una mail a confconsumatori.viterbo@virgilio.it
telefonare al numero 0761.515843
Orari di apertura dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30
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Acquisti senza sorprese: l'etichetta energetica
Nella Rubrica di Attenti al Lupo dedicata agli “Acquisti senza Sorprese”, l’avvocato Barbara D’Agostino, Presidente Confconsumatori Lazio, spiega come leggere l’etichetta energetica degli elettrodomestici.
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